Coreboot 4.19 è ora disponibile come ultima versione contrassegnata per questo importante progetto open source che consente a varie schede madri con il loro firmware/BIOS proprietario di essere sostituite da questa soluzione software gratuita.

Coreboot 4.19 segna il punto in cui hanno finito di convertire il codice dalla sintassi ASL legacy a tutto l’utilizzo della sintassi ASL 2.0, la gestione SMBIOS migliorata e pulita, un nuovo driver EC per il controller integrato utilizzato su diversi laptop Clevo e vari altri miglioramenti di basso livello.

Coreboot 4.19 aggiunge anche il supporto per una serie di nuove schede madri. Il più degno di nota con il nuovo supporto della scheda è Coreboot 4.19 che supporta la scheda madre MSI PRO Z690-A WiFi DDR5 e integra il precedente supporto DDR4. Questo grazie al lavoro svolto da 3mdeb sul proprio downstream Dasharo e all’upstreaming del codice WiFi MSI PRO Z690-A nel Coreboot upstream.


Questo lago di ontano/Lago Raptor la scheda madre è prontamente disponibile nei canali di vendita al dettaglio per circa il prezzo di $ 200 se si desidera sperimentare facilmente con Coreboot. La mia esperienza con Coreboot utilizzando la scheda madre MSI DDR4 sta andando bene.

Altre nuove schede madri ora supportate includono la scheda madre di sviluppo AMD Mayan per il loro SoC Phoenix, la Gigabyte H61M-DS2 per le vecchie CPU Sandy Bridge/Ivy Bridge, una varietà di Google Chromebook, la piattaforma di riferimento Meteor Lake di Intel, Star Labs StarBook Mk VI e i laptop System76 Darp8/Galp6.

Insieme alla scheda madre AMD Mayan, è disponibile il supporto SoC AMD Glinda per Coreboot 4.19.

Coreboot 4.19 elimina una serie di schede madri non più mantenute come molte vecchie piattaforme di riferimento AMD, ASRock E350M1, ASrock IMB-A180, ASUS A88XM-E, ASUS AM11-A, ASUS F2A85-M, Lenovo AMD G505 e altre schede madri casuali e non mantenute.

Coreboot 4.19 si aggiorna anche da GRUB 2.04 a GRUB 2.06 per il suo payload e da SeaBIOS 1.16 a 1.16.1.

Download e ulteriori dettagli su Coreboot 4.19 tramite coreboot.org.

Categories: IT Info