L’agenzia antitrust italiana AGCM ha aperto un’indagine su Apple, sostenendo che l’azienda svantaggia gli sviluppatori di terze parti con politiche restrittive.
Apple è sotto un altro giro di indagini antitrust, poiché l’organismo di vigilanza antitrust italiano ha iniziato a esaminare le politiche dell’App Store di Apple relative agli sviluppatori di terze parti.
Secondo Reuters, l’agenzia ha affermato che Apple impone”una politica sulla privacy più restrittiva”agli sviluppatori di terze parti rispetto a se stessa.
AGCM sostiene inoltre che agli sviluppatori non sono stati forniti dati sufficienti sul successo delle loro campagne pubblicitarie. La pratica potrebbe costringere i concorrenti a non distribuire app tramite l’App Store, il che potrebbe avvantaggiare le app proprietarie di Apple.
Apple potrebbe rischiare una multa fino al 10% del suo fatturato annuo se ritenuta colpevole di abuso di mercato.
Mercoledì, i funzionari dell’Unione Europea hanno avviato un’indagine su Apple. Ritengono che le rigide restrizioni di Apple sul chip NFC integrato nell’iPhone per Apple Pay rendano impossibile per le società di terze parti entrare nel mercato dei pagamenti mobili.
A febbraio, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intensificato la sua indagine antitrust contro Apple nel tentativo di determinare se le regole dell’App Store siano svantaggiose per i concorrenti.