I portali sono sempre stati fantastici, giusto? Il portale che definisce il genere di Valve rimane fino ad oggi uno dei più grandi giochi FPS di tutti i tempi, e siamo sicuri che anche il critico più fermo dell’MCU non può guardare la scena del portale di Endgame senza sentirsi un po’emozionato. Unbound: Worlds Apart fa un uso intelligente dei portali come base per i suoi puzzle platform, dando vita a una solida avventura purtroppo è frenato da un framerate instabile.

Giochi nei panni di Soli, un mago che ha più di una sorprendente somiglianza con Vivi di FFIX. Il mondo e la realtà di Soli stanno crollando a causa di un male implacabile, costringendolo a utilizzare vari portali per navigare in una terra misteriosa e pericolosa per salvare la sua casa e la sua gente. Lungo la strada, incontrerà una moltitudine di personaggi amichevoli completi delle proprie missioni e retroscena. Il mondo che costruisce qui non vincerà nessuna medaglia, ma ce n’è abbastanza per tenerti incuriosito e coinvolto per tutta la durata del gioco.

E che bel gioco, anche. Le immagini realizzate a mano sono sbalorditive e il contrasto di colori tra i mondi paralleli crea eccellenti opportunità di screenshot. Il principale svantaggio di questo è l’instabilità del framerate, che tende a lottare anche nei momenti più tranquilli senza nemici o personaggi presenti a causare inutili sollecitazioni. Speriamo che questo si stabilizzi con gli aggiornamenti a tempo debito.

Il gameplay stesso si concentra quasi interamente sui portali, il primo dei quali essenzialmente apre una bolla in un mondo parallelo, permettendoti di utilizzare piattaforme che altrimenti potrebbe non essere in giro. D’altro canto, le creature benigne che vagano per il mondo normale possono trasformarsi in mostri grotteschi se le catturi all’interno del tuo portale, quindi dovrai stare attento quando e dove attivarle.

Mentre avanzi ulteriormente aprirai nuove abilità usando i portali, incluso uno che inverte la gravità del mondo, permettendoti così di volare essenzialmente fino al soffitto e di nuovo giù a piacimento. Il gioco si apre un po’di più in questa fase, incorporando elementi del genere Metroidvania con percorsi ramificati e aree sbloccabili, rendendo particolare omaggio a giochi come Ori e la foresta cieca.

In termini di difficoltà, il gioco aumenta la sfida abbastanza presto, ma i suoi enigmi sembrano quasi sempre abbastanza gestibili da evitare frustrazioni indesiderate. Passerai un bel po’di tempo a morire verso la fine del gioco, ma il suo sistema di checkpoint è incredibilmente generoso, il che significa che genererai sempre appena prima del tuo luogo di morte.

Con il suo uso unico di portali, Unbound: Worlds Apart è un ottimo titolo platform con un tocco di Metroidvania nel mix. Il framerate può essere un po’fastidioso, incalzando a intervalli frequenti, ma per fortuna non è mai abbastanza dirompente da rovinare l’esperienza. Se ti piacciono i portali (e dai, a chi no?), allora questo è sicuramente un gioco che vale la pena provare.

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