Una foto di Ganimede scattata dall’orbita Juno. NASA
Utilizzando dati vecchi e nuovi del telescopio spaziale Hubble, i ricercatori della NASA hanno trovato la prima prova di vapore acqueo sulla luna più grande di Giove, chiamata Ganimede. Questo vapore acqueo si forma probabilmente attraverso un processo chiamato sublimazione, in cui il ghiaccio si trasforma direttamente in gas senza prima entrare in forma liquida.
La ricerca esistente ha portato alcuni scienziati a credere che Ganimede contenga più acqua di tutti gli oceani della Terra. Ma le temperature della luna congelerebbero qualsiasi acqua sulla superficie: qualsiasi oceano su Ganimede dovrebbe risiedere in profondità sotto la crosta lunare.
Tuttavia, gli scienziati hanno scoperto qualcosa di strano quando hanno scattato le prime immagini UV di Ganimede nel 1998. È apparso uno schema di bande aurore, e sembravano abbastanza simili agli ovali dell’aurora terrestre. I modelli UV osservati su Ganimede potrebbero indicare un campo magnetico permanente e la presenza di acqua gassosa, ma fino ad ora gli astronomi hanno attribuito il modello all'”ossigeno atomico”.
Nuovi dati di Hubble e dell’orbiter Juno hanno guidato gli scienziati per rivalutare i loro risultati. Si scopre che la temperatura della superficie di Ganimede varia notevolmente durante il giorno e che il suo equatore potrebbe diventare abbastanza caldo da sublimare l’acqua ghiacciata intorno a”mezzogiorno”.
Dovremmo apprendere maggiori informazioni nei prossimi anni. L’Agenzia spaziale europea prevede di lanciare una missione Jupiter Icy Moons Explorer (JUICE) nel 2022 e l’esploratore dovrebbe arrivare al pianeta nel 2029. Se Ganimede ha davvero un campo magnetico e molta acqua, allora potrebbe essere abitabile, quindi l’ESA gli presterà particolare attenzione durante la missione JUICE.