Non è un segreto che negli ultimi anni la FCC abbia adottato diverse misure per reprimere le chiamate automatiche e le aziende ad esse associate. Ora, in linea con questi sforzi, gli Attorneys General di 48 stati, insieme al Distretto di Columbia, hanno unito le forze per presentare una causa contro Avid Telecom, una società con sede in Arizona nota per il suo coinvolgimento nell’epidemia di robocall.
Secondo alla denuncia, Avid Telecom ha effettuato oltre 7,5 miliardi di chiamate a numeri registrati tra dicembre 2018 e gennaio 2023 e il fatto che oltre il 90% delle chiamate fosse inferiore a 15 secondi indica il probabile stato di una chiamata automatica. Inoltre, la causa ha nominato come imputati il CEO di Avid Telecom, Michael Lansky, e il vicepresidente delle operazioni e delle vendite, Stacey Reeves.
Come ha operato Avid Telecom?
Il 141 completo-page fa luce sulle pratiche ingannevoli di Avid Telecom, che includono la fornitura ai propri clienti di strumenti per effettuare chiamate automatiche di massa, come numeri di telefono, dati e software di composizione. Queste chiamate spam facilitate da Avid Telecom coprivano una serie di truffe, comprese quelle relative a previdenza sociale, garanzie auto, Medicare e riduzione del tasso di interesse del credito. Inoltre, per farle sembrare legittime, la società ha mascherato oltre 8,4 milioni di queste chiamate automatiche per imitare agenzie governative o aziende note come Amazon e DirecTV.
Inoltre, la causa sostiene che Avid Telecom abbia ricevuto numerose notifiche da un gruppo autorizzato dalla Federal Communications Commission (FCC) su sospetti chiamate automatiche illegali, ma non ha intrapreso alcuna azione e ha violato diverse leggi sulla protezione dei consumatori, tra cui il Telephone and Consumer Act, la Telemarketing Sales Rule e altre normative sul telemarketing.
Risposta di Avid Telecom
In risposta a A seguito delle accuse, Avid Telecom ha dichiarato: “Contrariamente a quanto affermato nella denuncia, Avid Telecom opera in modo conforme a tutte le leggi e i regolamenti statali e federali applicabili. La società non è mai stata ritenuta da alcun tribunale o autorità di regolamentazione per aver trasmesso traffico illecito ed è pronta a incontrare gli procuratori generali, come ha fatto in molte occasioni in passato, per dimostrare ulteriormente la sua buona fede e condotta lecita./p>
Inoltre, la società ha anche espresso disappunto per il fatto che gli AG non abbiano comunicato direttamente le loro preoccupazioni prima di intentare la causa.