Questa settimana i ricercatori del Future Interfaces Group della Carnegie Mellon hanno messo in luce una svolta nella tecnologia dei display che potrebbe rendere gli schermi del futuro più tattili grazie alla sensazione tattile rialzata. Come notato da TechCrunch, il Future Interfaces Group ha condiviso un video e un documento di ricerca che mostra un display che può crescere piccole protuberanze fisiche che possono essere percepite sotto il dita.

La tecnologia potrebbe essere utilizzata per notifiche tattili, una tastiera pop-up che si sente diversa sotto le dita rispetto allo schermo standard, pulsanti che rimangono gonfi fino a quando non vengono premuti, pulsanti pop-up di forma personalizzata per il controllo delle funzioni di sistema e altro ancora. Uno dei concetti dimostrati include un’interfaccia musicale pop-up che mostra controlli musicali rialzati per la riproduzione, mentre un altro presenta un pulsante su uno smartphone che pulsa su e giù finché non viene premuto.

I ricercatori hanno sviluppato uno schermo piatto che utilizza pompe idrauliche miniaturizzate per sollevare la superficie attraverso il fluido. Ogni pompa è controllabile individualmente e può essere attivata separatamente per creare protuberanze dinamiche e tattili in un fattore di forma compatto.

L’hardware è autonomo, leggero, relativamente sottile (5 mm) e in grado di resistere alla forza di una normale interazione con il touchscreen.

Al momento, questa è una tecnologia emergente di proprietà di Carnegie Mellon, ma non è difficile immaginare futuri smartphone che utilizzino questo tipo di funzionalità. Apple ha adottato le vibrazioni tattili per il feedback tattile utilizzato per le notifiche e altri feedback di sistema, ma l’effetto tattile in rilievo aggiungerebbe un’altra dimensione al display.

Apple potrebbe utilizzare questo tipo di tecnologia per un dispositivo che si piega in piano ma ha una tastiera pop-out quando è in uso, inoltre ci sono probabilmente più casi d’uso di accessibilità per coloro che hanno problemi di vista. È impossibile dire se questa sia una funzionalità che vedremo nei dispositivi Apple in futuro, ma è un concetto interessante.

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