I legislatori della California lavorano sull’AB 886 conto. Ciò obbliga le aziende Big Tech come Google e Meta a pagare una quota agli editori di notizie per l’utilizzo dei loro contenuti. Il disegno di legge può trasformare il giornalismo in California, ma sta già affrontando battute d’arresto da parte delle aziende.
Gli editori di tutto il mondo stanno alzando la voce contro l’utilizzo di contenuti gratuiti da parte delle principali piattaforme. Le grandi piattaforme social consumano i contenuti dell’editore senza pagare nulla. Le organizzazioni giornalistiche affermano che questo modo di fare affari sta portando al loro fallimento. Hanno bisogno di fare soldi con il loro contenuto per coprire le spese regolari. In risposta, le aziende tecnologiche sostengono che stanno indirizzando gli spettatori al sito Web dell’editore gratuitamente.
Finora, l’Unione Europea è riuscita a costringere Google ad accordarsi con gli editori nel continente. In un altro caso, il parlamento australiano ha obbligato Big Tech a pagare 200 milioni di dollari agli editori di notizie. Ovviamente ci sono anche obiezioni. Meta ha minacciato di prelevare notizie da Facebook e Instagram in Canada se il paese li costringesse a pagare gli editori per consumare i loro contenuti.
Meta e Google devono pagare centinaia di milioni di dollari alle testate giornalistiche in California se la legge AB 886 viene approvata
Il disegno di legge AB 886 in California mira ora a far accordare Big Tech con i notiziari nello stato. Il disegno di legge richiede alle principali piattaforme social di condividere le proprie entrate pubblicitarie con i punti vendita da cui ricevono le notizie. Il denaro va in un pool e ogni testata giornalistica ottiene una quota equa attraverso l’arbitrato.
Il disegno di legge è sostenuto dalla Media Guild of the West e dalla Pacific Media Workers Guild, due importanti sindacati delle redazioni della California. Altre organizzazioni dei media nello stato sosterrebbero sicuramente il disegno di legge poiché porta nuovi soldi alla loro attività. Il disegno di legge AB 886 va all’udienza della commissione giudiziaria del Senato l’11 luglio, mentre è già stato approvato dall’Assemblea con il sostegno bipartisan il 1° giugno.
Le testate giornalistiche che hanno diritto a ottenere il fondo devono spendere il 70% del soldi per lavori in redazione. Ciò significa che nessun giornalista sarà licenziato per tagliare i costi e potrebbero anche essere creati nuovi posti di lavoro. Inoltre, i punti vendita devono essere trasparenti su quanti fondi ricevono e su come vengono spesi.
Come previsto, Big Tech non è contenta di AB 886 e fatture simili. Sostengono che il disegno di legge potrebbe creare un”fondo nero”per le grandi imprese dei media al di fuori della California e portare a un conflitto di interessi. I critici affermano inoltre che il disegno di legge potrebbe indurre le testate giornalistiche a promuovere storie”clickbait”per indirizzare più traffico verso i loro siti Web al fine di guadagnare di più.
Resta da vedere come l’AB 886 entrerà in vigore in California e se Big Tech accetta di pagare una quota equa alle testate giornalistiche. Tuttavia, le organizzazioni giornalistiche in California stanno soffrendo per la mancanza dei fondi necessari per rimanere operative e l’AB 886 potrebbe essere una soluzione.