La serie Indiana Jones ha visto l’intrepido esploratore di Harrison Ford fare di tutto, dal trovare il vero Santo Graal per sopravvivere a un bombardamento nucleare (in un frigorifero, nientemeno).
A quanto pare, però, il momento preferito di Ford dall’ultimo capitolo della serie, Indiana Jones e il quadrante del destino, è molto lontano dagli antichi artefatti e dalle avventure aliene, ma, come Ford e il regista James Mangold spiega, racchiude comunque la magia del film.
Mangold concorda sul fatto che il momento è qualcosa di speciale.”Sapevamo quando abbiamo girato quella scena, era abbastanza presto. Abbiamo girato tutte le scene nell’appartamento di Indy abbastanza presto rispetto al programma. E penso che sia io che Harrison ci siamo guardati l’un l’altro e ci siamo resi conto dopo aver fatto un paio di riprese di quella scena che Harrison sta descrivendo, e c’è proprio questo momento in cui dici:”Oh, questo è il film”. È solo un momento in cui ti senti come se tutti nell’orchestra fossero armonizzati, e questa cosa suona e sembra come deve essere l’intera cosa. E ti dà una specie di piuma a cui aggrapparti mentre avanzi nel prossimo 150 giorni di riprese.”
Mentre i tre film originali di Indiana Jones sono tutti ambientati negli anni’30-e Kingdom of the Crystal Skull è ambientato negli anni’50-Dial of Destiny sposta il franchise ancora una volta nel’69, collocando Indy alla fine della corsa allo spazio e all’alba di una nuova era. Naturalmente, questo fa sembrare l’avventuriero archeologo un po’fuori posto, anche se l’arrivo della sua figlioccia Helena Shaw (Phoebe Waller-Bridge) e il riemergere del sinistro Dr. Voller (Mads Mikkelsen) significano che Indy ha un’ultima ricerca davanti. di lui.
Indiana Jones e il quadrante del destino è ora nei cinema del Regno Unito e arriverà nelle sale americane il 30 giugno. store.
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